Io c’ero! Tra un po’
di anni potrò dire così. C’ero come spettatore domenica
12 marzo assieme ad un gruppo di 140 persone della Valchiavenna, andate
a Torino per tifare un amico che avrebbe dovuto gareggiare per la discesa
libera. Purtroppo il nostro campione era seduto in tribuna assieme a
tutti noi, poiché un paio di giorni prima cadendo nelle prove
si era fatto male.
Chiassosi
abbiamo seguito la gara formata da due categorie: i non vedenti e la
categoria alla quale avrebbe dovuto partecipare anche il nostro Kino,
con il monosci.
Sapete, mi sono sempre chiesto come
facessero i non vedenti a sciare e soprattutto a fare una discesa a
120 all’ora. Finalmente l’ho capito: un amico o comunque
qualcuno di fiducia sta davanti e con un piccolo microfono dà
il tempo e dice ogni altra cosa riguardante la pista all’atleta
non vedente che lo segue a pochi metri di distanza.
Proprio quel
giorno un’atleta italiana (Silvia Parente) ha vinto la prima medaglia
delle paralimpiadi.
Finite le gare abbiamo festeggiato
il nostro sfortunato campione, donandogli una medaglia color oro simile
a quella olimpionica con la scritta “non mollare mai. I tuoi amici”
. Sono più che sicuro che Kino non molli mai e sono pronto a
scommettere che tra quattro anni sarà in Canada.
Finisco questo
mio scritto con una polemica che avrei Preferito non fare: la polemica
va ai media che non hanno mantenuto le promesse fatte, non trasmettendo
neanche una gara in diretta e dando pochissimo spazio a questo evento.
Forse che le paralimpiadi è un evento di serie B?
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